Dal libro del 50° della Fraglia:

 Immaginatevi una sera di fine inverno, una serata umida e fredda ed un  gruppo di amici riuniti a giocare a carte…un pretesto per dilungarsi in chiacchiere e discorsi. E la discussione si anima e si fa idea, e l’idea prende corpo e partorisce il frutto della loro grande passione in comune per la vela: un circolo che accomuni tutti coloro che amano il Garda cui sono legati gli affetti, i ricordi e le radici più profonde. Questo lago che proprio d’inverno assume il suo aspetto più affascinante e misterioso, più interessante.

Facile amarlo in primavera quando le nebbie si dissolvono e il peler del mattino invita ad uscire in barca, o nelle magnifiche giornate d’estate quando il caldo spinge a tuffarsi al largo in cerca di frescura, o d’autunno con i colori che elegantemente sbiadiscono e il tepore ci sorprende ancora nelle serate che man mano si accorciano. Ebbene, è proprio sul finire dell’inverno di quel lontano 1958 che l’idea di fondare la “Fraglia della Vela e del Motore” viene sancita con tanto di statuto e buoni propositi. Primo fra tutti il desiderio di divulgare lo sport della vela fra i giovani.

Disciplina nuova per quel mondo di provincia che aveva vissuto per anni  il mito degli agonali del remo e delle gare motonautiche che a quel tempo riunivano personaggi blasonati negli alberghi della riviera.

Desenzano fu traguardo volante delle varie gare e dalle tribune costruite sul lungolago arrivarono treni popolari da tutto il nord Italia. E poi il nuoto che visse nel ’35 un momento d’oro  e venne addirittura organizzata una giornata nazionale alla presenza dei grandi del momento.

Anche il calcio ebbe i suoi attimi di gloria con “il grande squadrone che il mondo fa tremar”, e il ciclismo per il quale si organizzarono la prima Coppa Agello e la Coppa Città di Desenzano.

Poi gli anni della guerra e la lenta faticosa rinascita legata alla voglia di fare cose nuove, di lanciarsi in altre avventure. E di qui la naturale, quasi scontata  attrazione fatale verso il lago e le magie dei venti che lo animano dal peler del mattino all’ander che spesso si alza verso sera.

Spinti da questa passione, chiamiamola pure travolgente, i nostri amici non avevano paura di sfidare il freddo anche nelle giornate più rigide. Non esistevano ”cerate” “spraytop” “tute stagne” “polo tecnologiche”…loro aspettavano il minimo alito di vento per uscire, bardati con vecchi pullover di lana grezza e pantaloni di fustagno.

Ma è proprio grazie alla loro lungimiranza e “modernità” che oggi noi possiamo parlare della Fraglia Vela Desenzano come una delle più grandi palestre di vela d’Italia.

Una palestra che ha visto crescere e diventare “storia” i due “vecchi leoni” Bruno Fezzardi e Oscar Tonoli,  e poi a seguire tutta la squadra dei più giovani con talenti del calibro di Luca Valerio, i fratelli Borzani, Giovanni Pizzatti e tanti altri  fino ad arrivare alla vittoriosa Squadra Agonistica Optimist, oggi la più numerosa sul territorio.

Tanti dunque i sogni realizzati da quel lontano 1958, e lo spirito non è cambiato è solo aumentata la voglia di allargare gli orizzonti e di impegnarsi ancora di più.

Impegni e stimoli tradotti in temi di solidarietà e supporto a progetti importanti che coinvolgono la sezione AIL di Brescia e soprattutto la realizzazione del “PROGETTO ITACA” ( navigazione a vela, esercitata da chi ha forme di handicap sia fisico che di altra natura).

Queste sono le realtà,  le ambizioni e le iniziative con le quali  la Fraglia si appresta a festeggiare  i cinquant’anni  anni  di storia senza mai dimenticare quel gruppo di amici che, una sera di fine inverno del lontano 1958, hanno sognato di accomunare la loro passione per la vela a tutte quelle persone che della vela ne hanno fatto un’importante ragione di vita.

Romana Fosson – aprile 2008